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Cancelletto per  recinzione in legno Mara Cancelletto per  recinzione in legno Mara Cancelletto per  recinzione in legno Mara

Cancelletto per recinzione in legno Mara

da 119,90 €

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In legno impregnato in autoclave, ridimensionabile alle misure H (altezza) e L (larghezza) indicate nel campo note.
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Reimpregnazione
Note

Descrizione

Descrizione

E' costituito da un modulo di altezza 80 costituito da tavole verticali fissate ad incastro su base e traversa e da una traversa superiore di altezza 9,5 cm che si fissa tra le estremità dei pilastri e ad una distanza di circa 10-15 cm .

 Si abbina agli omologhi pannelli modulari. E' un modello classico ma rifinito, realizzato con viti in acciaio inox.  Prodotto nella nostra officina con legname proveniente da zone a riforestazione controllata (FSC) e di prima scelta. E' adatto per realizzare recinzioni eleganti e di qualità.

E' adattabile gratuitamente a misure inferiori, da indicare nel campo note.

Disponibile nella versione naturale (del colore verdognolo tipico dell impregnato in autoclave), oppure con trattamento aggiuntivo di reimpregnazione col Noce o col. Ciliegio.

Disponibile in diverse dimensioni nella versiona singola e doppia.

Caratteristiche

I profili in legno sono perfettamente piallati su 4 lati con i 4 angoli smussati a 45° o curvati con raggio di curvatura 3-8mm.

Il legno può presentare diverse spaccature e fessurazioni. Queste sono dovute alla stagionatura del legno e non ne pregiudicano la resistenza meccanica. Nelle conifere, le fessurazioni, come i nodi sono una caratteristica del legno stesso.

La tolleranza dimensionale è di 25 mm. sulla lunghezza e di 5 mm su spessore e larghezza. I profili possono presentare fenditure dovute all’essiccazione del legno. I nodi sono tollerati fino a quando non compromettono la stabilità meccanica del pezzo. Sono esclusi nodi cadenti e nodi con diametro superiore al 30% della larghezza del pezzo. Sono tollerate curvature fino ad un massimo dell’8%.

Impregnazione

I manufatti in legno esposti all esterno sono sottoposti a molteplici fattori di degrado:

 Agenti atmosferici

 La pioggia battente e gli sbalzi di temperatura impediscono al legno di gestire la sua umidità interna con la necessaria gradualità. Bisogna quindi trattare la superficie esposta in modo che sia il più possibile idrorepellente;

 Raggi ultravioletti

 Distruggono le fibre superficiali le fanno ingrigire e le rendono assorbenti e solubili. Serve una sostanza in grado di respingerli: può essere un filtro anti UV o più semplicemente un pigmento (più scuro è meglio è) ;

 Insetti

 Sono quelli che si nutrono volentieri di legno tra cui i più noti (ma non i soli) sono i tarli e le termiti;

 Funghi

 Sono microrganismi che distruggono o danneggiano le cellule tra cui ricordiamo quelli cromogeni che provocano variazioni di colore (come l azzurramento nel legno di conifera) e quelli che provocano la marcescenza tipica di locali e zone molto umide;

 Una delle caratteristiche del legno è la notevole affinità molecolare con l’acqua , interagendo con l’umidità ambientale tendendo ad uniformare il suo grado di umidità a quello dell ambiente: in altre parole il legno assorbe ed espelle umidità in funzione delle condizioni climatiche con sensibili variazioni di volume e di peso specifico.

 L umidità dell ambiente è correlata agli attacchi degli agenti biologici distruttori del legname d opera.Tanto per i funghi che per gli insetti, il fattore limitante lo sviluppo è molto spesso l’umidità.Esiste quindi una correlazione molto importante tra l’ambiente in cui si trova il legno in opera e gli attacchi degli agenti biologici distruttori.

 A titolo esemplificativo è facile intuire come del legname riparato in un ambiente chiuso e secco sia molto più duraturo dello stesso a contatto con del terreno umido. Il CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione) attraverso la Norma Europea EN 335 ha individuato 5 classi di utilizzo che si distinguono in base all’umidità a cui è sottoposto il legno nelle diverse condizioni d’impiego. Tanto più il rischio è alto, tanto maggiore è la necessità di aumentare la naturale resistenza del legno con dei trattamenti di impregnazione.

 CLASSI DI UTILIZZO DEL LEGNO

 Il legno che dovrebbe essere utilizzato all’esterno varia in funzione della situazione ambientale in cui è esposto è che corrionde ad una seguenti classi:

 Classe di rischio 1: situazione in cui il legno o il prodotto a base di legno è riparato, completamente protetto dagli agenti atmosferici e non esposto all’umidità.

 Classe di rischio 2: situazione in cui il legno o il prodotto di legno è riparato e completamente protetto dagli agenti atmosferici, ma in cui un’elevata umidità ambientale può determinare umidificazione occasionale ma non persistente.

 Classe di rischio 3: situazione in cui il legno o il prodotto di legno non è riparato e non si trova a contatto con il terreno. Esso si trova continuamente esposto agli agenti atmosferici oppure, pur essendo protetto contro gli stessi, è soggetto a umidificazione frequente.

Classe di rischio 4: situazione in cui il legno o il prodotto di legno si trova a contatto con il terreno o con acqua dolce ed è, pertanto, permanentemente esposto all’umidificazione.

 Classe di rischio 5: situazione in cui il legno o il prodotto di legno risulta permanentemente esposto all’acqua salata.

 Impregnazione in autoclave

 Il tronco dell’albero visto in sezione è costituito da due parti : il durame, che è la parte interna e più resistente e l’alburno, che è la parte esterna , più giovane e più vulnerabile agli attacchi esterni.

L’impregnazione in autoclave è finalizzata a rendere il legno più resistente contro gli attacchi degli agenti esterni suddetti permettendo a miscele di sali preservanti e protettivi di penetrare in profondità nell’alburno garantendo una maggiore protezione rispetto alla impregnazione a pennello o a spruzzo. Viene usata maggiormente per legni resinosi , principalmente il pino ed anche l’abete.

L’impregnazione in autoclave che realizziamo sui nostri prodotti avviene nell’impianto qui illustrato:

L'impregnazione a pressione in autoclave Vuoto-pressione è suddivisa in tre fasi molto importanti:

  • CREAZIONE INIZIALE DEL VUOTO: viene tolta tutta l aria possibile all interno del legno;
  • PRESSIONE : dopo la prima operazione, il legno viene riempito da un liquido impregnante ad alta pressione, per un periodo che varia a seconda del legno e della classe di rischio che si vuole ottenere dall’impregnazione;
  • VUOTO FINALE E SGOCCIOLATURA: dove viene creato nuovamente il vuoto per togliere il liquido in eccesso derivato dalla seconda operazione;

Il legno impregnato assume la classica colorazione verdastra dovuta alla presenza di rame nella soluzione impregnante.

Gli impregnanti sono a base di sali di rame ed altri componenti, privi di cromo ed arsenico, e sempre certificati da istituti esterni.

L’ impregnazione può proteggere il legno anche per più di 10 anni da funghi ed insetti.

Va ricordato che la durabiltà di un manufatto in legno dipende sia dall’impregnazione sia da una corretta progettazione ed installazione al fine di proteggere il legno da contatti con acqua permetttendone un facile deflusso.

Tutto il legno impregnato in autoclave fornito dalla nostra azienda viene impregnato seguendo un ciclo che permette di raggiungere un livello di protezione corrispondente ad una classe di utilizzo corrispondente alla classe di rischio 3.

Montaggio

 E' consigliabile montare il cancelletto rispettando i seguenti spazi rispetto ai pilastri:

Nel caso di cancelletto a doppia anta quello sotto è lo schema di montaggio consigliato.

 In entrambi i casi è opportuno lasciare uno spazio di 5-6 cm dal terreno al fine di garantirsi che con il tempo o con un uno intenso il cancelletto si apra e chiuda perfettamente.

Nel caso di cancelletto a due anti è opportuno evitare cerniere complesse tipo serrature a mortasa. La soluzione più funzionale è il saliscendi.

Nella maggior parte dei casi i cancelletti vengono montati con le cerniere posizionate sull'interno dei pilastri. In questo modo è possibile un'apertura fino a quasi 180°.

Nel caso di montaggio delle cerniere al centro dei pilastri, l'anta potrà aprirsi fino ad un massimo di 90° con pilastri 12x12 o superiori. In tal caso è necessario prevedere una maggiore distanza tra il cancelletto il pilastro come illustrato dalla figura sottostante.

SENSI DI APERTURA

Colori

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Il colore che viene visualizzato sullo schermo è puramente indicativo poiché su di esso influiscono le impostazioni del monitor (luminosità, intensità ecc.).

Impregnato in autoclave non reimpregnato

Reimpregnato Noce

Reimpregnato Ciliegio

Reimpregnato Grigio

Reimpregnato Bianco

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Recensioni

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